di P. Caruso
Roma Un cuore grande, sotto un bel seno e dei folti capelli rossi. E poi un caschetto biondo, con uno strano barbone. Giorgio Ceccarelli, leader dell’Armata dei padri e dell’associazione “Figli negati” ha tolto parrucca e “reggiseno” solo per salire nelle stanze del ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. I papà separati ieri mattina si sono piazzati a largo Chigi e hanno atteso il loro turno, rigorosamente vestiti da donna, perché il gentil sesso in quelle stanze ha una corsia preferenziale. Nel primo anniversario della dichiarazione dell’Unione Europea che ha dedicato il 2007 alle pari opportunità per tutti, i padri hanno chiarito che “tutti” significa anche loro. «Ho sempre cercato di non lasciare inascoltate le richieste di chi vuol vedere riconosciuti i propri diritti – ha detto il ministro -. Sono consapevole che la fine di un’unione rappresenta un momento di grande dolore e angoscia che si accompagna spesso a problemi economici. Le vittime principali delle situazioni che si vengono a creare sono soprattutto i figli. A loro bisogna che le mamme ed i papà dedichino l’impegno massimo perché abbiano una vita comunque serena. E in questo senso è ormai acquisito il principio della bigenitorialità». Eppure la legge sull’affido condiviso oggi non viene sempre applicata, e questo Ceccarelli lo ha ripetuto a chiare lettere.I papà hanno raccontato al ministro Pollastrini tutto quello che ai “piani alti” fingono di non sapere. «Mi ha fatto un’ottima impressione – racconta il presidente dell’associazione “Figli negati” -, mi è sembrata una persona molto sensibile anche a questi temi. Capisco il suo ruolo che è quello di “custode del futuro” di tutte le donne italiane, perché si sa che i ministri delle Pari Opportunità si occupano prevalentemente di donne, invece è stata molto onesta. Ha detto che ci sono tanti papà cattivi, disonesti e violenti, ma ce ne sono tanti buoni e, soprattutto, come lei ha riconosciuto, le nuove generazioni sono migliori e vanno aiutate a fare i papà». E i papà vogliono una “Casa”, perché in Italia ci sono solo strutture dedicate alle donne. Come nel suo stile, Ceccarelli ha lanciato un’altra provocazione: «O ce la date o la compro io, e lo Stato italiano non ci fa una bella figura se mi costringe a vendere casa mia». Il ministro Pollastrini ha promesso di “mettere una buona parola” con il sindaco di Roma Walter Veltroni. E Ceccarelli immagina già la sua Casa: «Faremo una comunità tipo San Patrignano. Io ci credo». Mariangela Mariani
E' vero! Molti sono i padri degni, che possono occuparsi in prima persona dei loro figli. Ormai l'anno dimostrato, cosa aspettate a prenderne atto?
Paolo Caruso
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1 comentario:
Da giovane padre che sono: vogliamo i nostri figli! Da figlio che anche sono: rivoglio i padri! E soprattutto giustizia!
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