David Puente IDV scrive:
RCTV, il canale considerato nemico del Governo Bolivariano e recentemente oscurato dalle frequenze nazionali per via del mancato rinnovo della concessione da parte del Governo, non può trasmettere le sue trasmissioni, ne via cable ne via satellite. Non ha un posto suo dove andare, e la via per tornare in onda si fa sempre più difficile.
E’ un vero e proprio oscuramento, una chiusura, in particolare la possibilità di trasmettere via cavo non si è ancora risolta, dovuta anche ad una serie di ostacoli che RCTV incontra nel suo cammino.Per ora il canale sta negoziando con Direct TV (satellite) e Net Uno (via cavo) e da settimana scorsa trasmette su Caracol e RCN (canali colombiani) con la speranza di uscire un giorno da questa brutta situazione. Inoltre il canale sta lottando contro la decisione di confisca della strumentazione per trasmettere via antenna.
Almeno la rete internet non è oscurata e le trasmissioni nel paese continuano su youtube: el observador en linea
Per quanto riguarda le proteste nei giorni dell’oscuramento è un falso dire che la polizia non era armata. Le prove le fornisce un fotografo venezuelano pubblicando le foto su Flickr: foto0 - foto1 - foto2 - foto3 - foto4
Continuano anche le proteste degli studenti, i quali non hanno ancora ricevuto il permesso di marciare in piazza Caracas a Caracas. Privilegio lasciato solo alle manifestazioni pro-Chavez. Le proteste non vanno solo per l’oscuramento del canale televisivo, ma anche per la possibilità del Governo di entrare nelle università cambiandone nomi e prendendone il controllo. Le Università venezuelane sono indipendenti politicamente, e hanno libertà di organizzazione propria nonostante siano pubbliche. La preoccupazione degli studenti sarebbe ritrovarsi delle università di parte, e quindi un controllo sull’educazione per i futuri venezuelani. Immaginate l’Università delle Ande che cambia nome in “Università Bolivariana Andina”….
Di fatti la nuova legge sull’educazione spaventa non poco, dato che i primi ad voler essere cambiati sono i docenti di storia e di educazione civica (Formación Ciudadana). Per Libertad Velasco, membro della commissione, l’attuale modello educativo riempirebbe gli studenti di conoscenze che non servono per la vita, mentre il nuovo risponderà ai principi della Costituzione bolivariana, riflettendo cosi l’indentità nazionale rivendicando l’idea bolivariana.
E’ un vero e proprio oscuramento, una chiusura, in particolare la possibilità di trasmettere via cavo non si è ancora risolta, dovuta anche ad una serie di ostacoli che RCTV incontra nel suo cammino.Per ora il canale sta negoziando con Direct TV (satellite) e Net Uno (via cavo) e da settimana scorsa trasmette su Caracol e RCN (canali colombiani) con la speranza di uscire un giorno da questa brutta situazione. Inoltre il canale sta lottando contro la decisione di confisca della strumentazione per trasmettere via antenna.
Almeno la rete internet non è oscurata e le trasmissioni nel paese continuano su youtube: el observador en linea
Per quanto riguarda le proteste nei giorni dell’oscuramento è un falso dire che la polizia non era armata. Le prove le fornisce un fotografo venezuelano pubblicando le foto su Flickr: foto0 - foto1 - foto2 - foto3 - foto4
Continuano anche le proteste degli studenti, i quali non hanno ancora ricevuto il permesso di marciare in piazza Caracas a Caracas. Privilegio lasciato solo alle manifestazioni pro-Chavez. Le proteste non vanno solo per l’oscuramento del canale televisivo, ma anche per la possibilità del Governo di entrare nelle università cambiandone nomi e prendendone il controllo. Le Università venezuelane sono indipendenti politicamente, e hanno libertà di organizzazione propria nonostante siano pubbliche. La preoccupazione degli studenti sarebbe ritrovarsi delle università di parte, e quindi un controllo sull’educazione per i futuri venezuelani. Immaginate l’Università delle Ande che cambia nome in “Università Bolivariana Andina”….
Di fatti la nuova legge sull’educazione spaventa non poco, dato che i primi ad voler essere cambiati sono i docenti di storia e di educazione civica (Formación Ciudadana). Per Libertad Velasco, membro della commissione, l’attuale modello educativo riempirebbe gli studenti di conoscenze che non servono per la vita, mentre il nuovo risponderà ai principi della Costituzione bolivariana, riflettendo cosi l’indentità nazionale rivendicando l’idea bolivariana.
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Nota di agenzia:
Libertà di stampa e di pensiero significa che tutti hanno possibilità di parlare e di esporre le proprie idee. Aspettiamo quindi i vostri articoli.
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