Partendo da un punto di vista che non voglia, obbligatoriamente, stare da una parte o dall'altra della politica, per il bene dei venezuelani e del nostro paese Venezuela cosa ne pensiamo dell'articolo che segue?
Gli Ayatollah sbarcano tra gli indios di Chàvez
Renato Farina
Dalla foresta amazzonica a internet il passo è breve. Da lì si espande per l’orbe il nuovo verbo. Gli indios Wàyuu si sono convertiti all’Islam. Ecco come si presentano: "Hezbollah Venezuela. Línea internacional anti sionista, anti imperialista, propone la teocracia islámica mundial. Línea nacional contra el vicio, inmoralidad, criminalidad y corrupción. Propone la nación teocratica islámica". Non c’è bisogno di traduzione. Si prosegue con due grandi fotografie dei massimi profeti a pari merito. La prima è di Hugo Chàvez, il presidente del Venezuela. Segue Khomeini. È lui il riferimento religioso. Altre fotografie. Quella del comandante Teodoro Rafael Darnott. Ha gli occhiali, si vede che è un intellettuale. Poi ecco le ragazze indie con il chador insieme con una psicologa sociale, inviata lì da Chàvez. Quindi, dinazi alla scritta Islam Hezbollah e kalashnikov ecco gueriglieri mascherati, con cinturoni da kamikaze. Si può cliccare su radio islam. Al centro compare un ologramma. Si vede un serpente da cui spunta una croce stilizzata, e si sente l’esplosione di una bomba.
Altri scritti ivi presenti, a più tardi. Intanto è possibile segnalare questi due fatti. 1) Gli indios Wàyuu, l’etnia più numerosa, che vive nomade tra Colombia e Venezuela è oggi colonizzata dagli sciiti iraniani e libanesi. Quanti tra i 500 mila? Non si sa. 2) L’alleanza evidente tra un movimento che appoggia la guerra santa e Chàvez.
Domanda a Bertinotti e a quanti sulla sinistra, comprese le Jene berlusconiane omertose e il segretario del sindacato dei giornalisti Paolo Serventi Longhi, si sono prestati alla propaganda del neo-dittatore: è roba bella e pacifica, va tutto bene? In Italia chi osa fare un leggero pernacchio al mito rivoluzionario e bolivariano è subito investito da ondate di email furenti. Ne sanno qualcosa i dissidenti venezuelani. Persino il povero segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che sulla Stampa ha raccontato un allucinante viaggio in questo regime neocomunista, è stato trattato come un volgare teppista della disinformazione. Chàvez dittatore? Chavez nemico dei poveri? Il leader della lobby dei chavisti italiani è Gianni Minà. Gli sottoponiamo la pratica. Com’è possibile l’alleanza conclamata tra un democratico progressita e chi proclama il suo disegno di teocrazia? Misteri della dialettica marxista, adesso insegnata obbligatoriamente nelle scuole e nelle università. E se le scuole cattoliche si rifiuteranno di adeguare i programmi, verranno confiscate. C’è peraltro un nuovo raggruppamento latino americano, si chiama teologia islamico-cristiana della liberazione. I preti guerriglieri non finiscono mai di sbagliare: adesso si alleano pure con gli imam che sono guerrieri per fede. Bibbia, Corano e Capitale.
Torniamo in Amazzonia. La storia di questa penetrazione è presto detta. Gli arabi musulmani in America Latina ci sono da secoli. Nei libri di Garcia Marquez sono detti “i turchi”. Ma non avevano pretese di tipo egemonico. Facevano i loro commerci e stop. Da qualche anno sono arrivati cospicui finanziamenti. I libanesi sciiti hanno allacciato legami fortissimi con la casa madre di Beirut. E Hezbollah è diventata una sigla che ha rappresentanza in tutto il Cono Sur (leggi America Meridionale). Gli attentati in Argentina antiisraeliani del 1992 e 1994, con centinaia di morti (tutti hanno dimenticato, ovvio), avevano questa matrice, anche se Hezbollah si è detta innocente. Così quando è stato fatto esplodere in volo sopra Panama un aereo carico di ebrei (21 morti), apparve una sottomarca di Hezbollah, ma niente di ufficiale. Il fatto è che Hezbollah, il Partito di Dio, è stato capace di aggregare sotto le sue insegne e la sua potenza ideologica i terroristi marxisti allo sbando. Ha saputo infiltrarsi e infine dirigere il narcotraffico, attraverso le Farc colombiane, e ha buoni addentellati in Bolivia, dominata da un altro dittatore, Evo Morales, che sta instaurando una Repubblica Comunista Indigenista, dove tutti gli spazi di libertà stanno venendo meno. I Marxisti e islamici uniti nella lotta, e tutti amici di Chàvez. Un’amicizia che è diventata alleanza militare e religiosa a livello internazionale. Non teme di allearsi alle varie mafie, di far denari con la cocaina. (Il 70 per cento degli utili, secondo fonti della polizia equadoriana, finisce agli Hezbollah per finanziare la guerra ad Israele e le milizie terroriste).
Chàvez fornisce uranio (anche se nega) ad Ahmadinejad, il leader iraniano. Ha invitato i propagandisti sciiti. Allontana i missionari cattolici e protestanti, definiti spie degli americani. Tiene un dialogo aperto con il più famoso terrorista comunista del mondo, Ilich Ramirez Sanchez detto “Carlos lo Sciacallo”. Costui sta in carcere a Parigi dove ha confessato di (non) avere sulla coscienzaomicidi (i francesi gliene attribuiscono come minimo 83). E Chàvez lo ha definito “amigo” e “distinguido compatriota”. Carlos si è fatto islamico, appoggia questa alleanza, e ritiene che Al Qaeda dovrebbe lasciarsi organizzare al meglio da agente come lui.
Hezbollah sta – secondo il settimanale tedesco “Spiegel” - penetrando anche in Chapas dove regna il subcomandante Marcos. E c’è sempre, in questa avanzata, la mescolanza di droga, armi, ideologia. E gli indios, che detestavano farsi fotografare perché ritenevano fosse un furto della loro anima, ora posano per la propaganda. Gli hanno spiegato anche che prima che arrivasse Colombo erano giunti prima i musulmani e che la civiltà aztecha era islamica.
La Chiesa cattolica cerca di difendersi come può. Molti vescovi prima teneri con i partiti di sinistra adesso denunciano l’oppressione e la violenza contro i sacerdoti, non più vittime come anni fa dei latifondisti che armavano bande paramilitari, ma di questi marx-islam-narco militanti.
Ultime notizie dagli islamici indios.
1) Messaggio da Ismilahi Rahmani Rahim:. Segue nostra traduzione: . Firmato: Hezboallah Americalatina.
2)Manifesto con gigantografia di Hugo Chavez:.
3) Khomeini:.
Renato Farina
Dalla foresta amazzonica a internet il passo è breve. Da lì si espande per l’orbe il nuovo verbo. Gli indios Wàyuu si sono convertiti all’Islam. Ecco come si presentano: "Hezbollah Venezuela. Línea internacional anti sionista, anti imperialista, propone la teocracia islámica mundial. Línea nacional contra el vicio, inmoralidad, criminalidad y corrupción. Propone la nación teocratica islámica". Non c’è bisogno di traduzione. Si prosegue con due grandi fotografie dei massimi profeti a pari merito. La prima è di Hugo Chàvez, il presidente del Venezuela. Segue Khomeini. È lui il riferimento religioso. Altre fotografie. Quella del comandante Teodoro Rafael Darnott. Ha gli occhiali, si vede che è un intellettuale. Poi ecco le ragazze indie con il chador insieme con una psicologa sociale, inviata lì da Chàvez. Quindi, dinazi alla scritta Islam Hezbollah e kalashnikov ecco gueriglieri mascherati, con cinturoni da kamikaze. Si può cliccare su radio islam. Al centro compare un ologramma. Si vede un serpente da cui spunta una croce stilizzata, e si sente l’esplosione di una bomba.
Altri scritti ivi presenti, a più tardi. Intanto è possibile segnalare questi due fatti. 1) Gli indios Wàyuu, l’etnia più numerosa, che vive nomade tra Colombia e Venezuela è oggi colonizzata dagli sciiti iraniani e libanesi. Quanti tra i 500 mila? Non si sa. 2) L’alleanza evidente tra un movimento che appoggia la guerra santa e Chàvez.
Domanda a Bertinotti e a quanti sulla sinistra, comprese le Jene berlusconiane omertose e il segretario del sindacato dei giornalisti Paolo Serventi Longhi, si sono prestati alla propaganda del neo-dittatore: è roba bella e pacifica, va tutto bene? In Italia chi osa fare un leggero pernacchio al mito rivoluzionario e bolivariano è subito investito da ondate di email furenti. Ne sanno qualcosa i dissidenti venezuelani. Persino il povero segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che sulla Stampa ha raccontato un allucinante viaggio in questo regime neocomunista, è stato trattato come un volgare teppista della disinformazione. Chàvez dittatore? Chavez nemico dei poveri? Il leader della lobby dei chavisti italiani è Gianni Minà. Gli sottoponiamo la pratica. Com’è possibile l’alleanza conclamata tra un democratico progressita e chi proclama il suo disegno di teocrazia? Misteri della dialettica marxista, adesso insegnata obbligatoriamente nelle scuole e nelle università. E se le scuole cattoliche si rifiuteranno di adeguare i programmi, verranno confiscate. C’è peraltro un nuovo raggruppamento latino americano, si chiama teologia islamico-cristiana della liberazione. I preti guerriglieri non finiscono mai di sbagliare: adesso si alleano pure con gli imam che sono guerrieri per fede. Bibbia, Corano e Capitale.
Torniamo in Amazzonia. La storia di questa penetrazione è presto detta. Gli arabi musulmani in America Latina ci sono da secoli. Nei libri di Garcia Marquez sono detti “i turchi”. Ma non avevano pretese di tipo egemonico. Facevano i loro commerci e stop. Da qualche anno sono arrivati cospicui finanziamenti. I libanesi sciiti hanno allacciato legami fortissimi con la casa madre di Beirut. E Hezbollah è diventata una sigla che ha rappresentanza in tutto il Cono Sur (leggi America Meridionale). Gli attentati in Argentina antiisraeliani del 1992 e 1994, con centinaia di morti (tutti hanno dimenticato, ovvio), avevano questa matrice, anche se Hezbollah si è detta innocente. Così quando è stato fatto esplodere in volo sopra Panama un aereo carico di ebrei (21 morti), apparve una sottomarca di Hezbollah, ma niente di ufficiale. Il fatto è che Hezbollah, il Partito di Dio, è stato capace di aggregare sotto le sue insegne e la sua potenza ideologica i terroristi marxisti allo sbando. Ha saputo infiltrarsi e infine dirigere il narcotraffico, attraverso le Farc colombiane, e ha buoni addentellati in Bolivia, dominata da un altro dittatore, Evo Morales, che sta instaurando una Repubblica Comunista Indigenista, dove tutti gli spazi di libertà stanno venendo meno. I Marxisti e islamici uniti nella lotta, e tutti amici di Chàvez. Un’amicizia che è diventata alleanza militare e religiosa a livello internazionale. Non teme di allearsi alle varie mafie, di far denari con la cocaina. (Il 70 per cento degli utili, secondo fonti della polizia equadoriana, finisce agli Hezbollah per finanziare la guerra ad Israele e le milizie terroriste).
Chàvez fornisce uranio (anche se nega) ad Ahmadinejad, il leader iraniano. Ha invitato i propagandisti sciiti. Allontana i missionari cattolici e protestanti, definiti spie degli americani. Tiene un dialogo aperto con il più famoso terrorista comunista del mondo, Ilich Ramirez Sanchez detto “Carlos lo Sciacallo”. Costui sta in carcere a Parigi dove ha confessato di (non) avere sulla coscienza
Hezbollah sta – secondo il settimanale tedesco “Spiegel” - penetrando anche in Chapas dove regna il subcomandante Marcos. E c’è sempre, in questa avanzata, la mescolanza di droga, armi, ideologia. E gli indios, che detestavano farsi fotografare perché ritenevano fosse un furto della loro anima, ora posano per la propaganda. Gli hanno spiegato anche che prima che arrivasse Colombo erano giunti prima i musulmani e che la civiltà aztecha era islamica.
La Chiesa cattolica cerca di difendersi come può. Molti vescovi prima teneri con i partiti di sinistra adesso denunciano l’oppressione e la violenza contro i sacerdoti, non più vittime come anni fa dei latifondisti che armavano bande paramilitari, ma di questi marx-islam-narco militanti.
Ultime notizie dagli islamici indios.
1) Messaggio da Ismilahi Rahmani Rahim:
2)Manifesto con gigantografia di Hugo Chavez:
3) Khomeini:
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