E io voglio difendere i diritti dei padri separati
Posso prendere le difese dei padri? Non dei padri violenti. Ma delle centinaia di migliaia di padri separati o divorziati che hanno difficoltà a incontrare i propri figli.E che possono arrivare anche a gesti disperati come quello di Nicola De Martino che pochi giorni ha tentato di darsi fuoco in diretta tv.Divorzi e separazioni sono aumentati in modo esponenziale. Sommati, erano 40 mila nell’80, 72 mila nel ’90, 100 mila nel 2000, 128 mila nel 2004 (ultimi dati Istat disponibili: 83 mila separazioni, 45 mila divorzi). I bambini e i ragazzi minorenni coinvolti sono una legione: oltre 85 mila nel solo 2004. Presi tutti assieme, i figli minori di genitori separati superano largamente il milione. Soltanto nel 6% delle cause di divorzio, il figlio viene affidato al padre. Tolti i numerosi casi in cui i figli hanno un’età tenerissima e le circostanze più rare in cui uno dei genitori ha una condotta di vita tale da non meritare l’affidamento, resta un bel mucchio di cause in cui l’affidamento alla madre viene concesso innestando il pilota automatico. E questo non sta bene. Non sono infatti frequenti, purtroppo, le separazioni e i divorzi in cui i genitori mantengono un buon rapporto che si ripercuote sullo stato d’animo dei figli. La recente legge sull’affido condiviso - frutto di una civilissima scelta - non sta dando a quanto pare i risultati sperati perché la gestione pratica è complicata.Chi ha avuto in affidamento i figli (quasi sempre la madre) talvolta purtroppo non resiste alla tentazione di farne un’arma micidiale per colpire il coniuge. Con esiti devastanti per l’intera famiglia.I giudici dovrebbero dunque analizzare con più equilibrio le singole situazioni familiari. Se la mamma è casalinga ha certamente dei punti in più rispetto al padre che lavora tutto il giorno. Ma se la madre lavora come e più del padre - e capita sempre più spesso - è necessaria una valutazione meno scontata. La verità è che talvolta la parità dei diritti risulta paradossalmente compromessa ai danni degli uomini. Sfioro qui un altro tema che mi renderà impopolare a molte lettrici. Siamo proprio sicuri, in coscienza, che all’interno di una coppia non sposata e non convivente il padre del nascituro non abbia il diritto di dire alla compagna che ha deciso l’aborto: ti prego, metti al mondo il bambino e lascialo a me?
Ecco il link
In un momento come questo in cui si parla di molti, troppi bambini maltrattati, uccisi, violentati, dobbiamo concentrare le nostre energie contro questi mostri e contro la pedofilia, denunciando qualsiasi atto di questo tipo. Non si può continuare a combattere 'il padre separato', ogni bambino ha diritto a entrambi i genitori, ogni genitore ha diritto di veder crescere il proprio figlio.
No hay comentarios.:
Publicar un comentario