L’idea di iniziare a scrivere un diario è nata su consiglio di una psicologa. Una psicologa dell’ASL, ma non per questo meno brava. Un padre separato difficilmente dispone delle risorse economiche per pagare un professionista privato. Il diario doveva essere su carta e quindi non pubblico. Il momento in cui ho iniziato a scriverlo, era veramente quello più infelice della mia vita; era il periodo in cui la mia ex moglie mi impediva inspiegabilmente di vedere la nostra bimba.Il consiglio datomi era quello di scrivere i miei sentimenti in modo tale che lei, un domani, potesse ricostruire i “vuoti”, le parti mancanti della sua infanzia ed adolescenza. E così sto cercando di fare…Da sempre appassionato “zappatore” del computer, ho pensato per comodità di fare un diario digitale, un “blog” e ho deciso di renderlo pubblico, anche se anonimo. Il blog è dedicato ovviamente alla mia piccola, colei che accende in me ogni giorno la curiosità di vedere come sarà il domani. E’ lei che inconsapevolmente mi dà la forza di accettare il decorso incerto o brutto delle cose, di quelle cose che non sempre vanno come la logica vorrebbe.E’ dedicato anche a tutti i genitori di oggi e di domani. Solo per ricordare una volta ancora, ma senza la presunzione di voler insegnare qualcosa a qualcuno, che i bambini sono così puri che non vi è ragione al mondo che ci giustifichi se tentiamo di inquinare la loro innocenza con la nostra cattiveria.Continuerò a lasciare pubbliche le mie emozioni, fin che potrò, per due motivi: i benevoli commenti e le parole di incoraggiamento servono molto e mi fanno tanto bene, soprattutto nei momenti di crisi e di sconforto. Vengono da persone sconosciute e, proprio per questo, sono da me molto apprezzati. Chi scrive, senz’altro lo fa perché lo sente, non perché ha un qualche obbligo nei miei confronti, questo è ovvio e non mi sento uno sfigato, anzi.Il secondo motivo è che io credo che la mia esperienza possa eventualmente servire a coloro i quali passeranno di qui, soprattutto a chi si sta per separare, per capire… per capire che queste sono cose che possono capitare a chiunque dopo la separazione (mai avrei pensato che sarebbe andata così), che comunque vada, davanti ai figli, in queste situazioni non ci sono vincitori, ma solo sconfitti, che si può e si deve voler bene ad un figlio anche se qualcuno ti sbarra la strada, che l’odio non porta da nessuna parte, che si separano i genitori ma non i figli, che se non provi il dolore della separazione da un figlio forse non ti rendi pienamente conto di quanto gli vuoi bene, che un figlio ha diritto di crescere sereno e che la sua serenità vale molto di più del nostro orgoglio, che se una coppia “scoppia” la convivenza forzata per amore dei figli non fa il loro bene, perché non li rende sereni, che delle volte bisogna scegliere il male minore, che il tempo è davvero galantuomo, me ne sto accorgendo giorno per giorno…e che….. chissà quante altre cose ancora dovrò imparare…
questo papà, che vuol restare anonimo, come nella maggior parte dei casi, ama i propri figli. Lo voglio chiamare Enzo, anche se conosco il suo nome. Bravo Enzo, essere padre è importante quanto essere madre. Non siamo ombre. Lo capiranno prima o poi i tribunali, gli avvocati e 'alcune' donne convinte di contare solo loro.
Cosmo de La Fuente
No hay comentarios.:
Publicar un comentario