Non si può non sentirsi vicini a un padre che si trova di fronte a una scelta così difficile. Un cuore di padre che soffre e che dimostra il coraggio e l'amore che solo un papà può dare. Un abbraccio.
ROMA - La vicenda di Eluana Englaro continua ad occupare le prime pagine dell'Avvenire, dove oggi, oltre ad un editoriale del costituzionalista e rettore della Lumsa Giuseppe Dalla Torre, compare un messaggio diretto al padre della donna da don Michele Aramini, esperto di bioetica e docente all'Università Cattolica di Milano. "Una parola delicata e franca per il signor Englaro", recita il titolo dell'articolo, "Dopo la vittoria dell'irreparabile davvero si sentirà meglio?". "Su di lei è rimasto un enorme peso", osserva Aramini, che chiede a Beppino Englaro "se è veramente riuscito a elaborare il lutto per sua figlia", e se non teme un ripensamento a cose fatte. Esprimendogli vicinanza, Aramini auspica comunque che si eviti la morte di Eluana. Sullo stesso quotidiano, Dalla Torre difende in prima pagina "il diritto di poter tornare indietro" esprimendo il dubbio che il volere della donna riferito dal padre possa essere ancora attuale. In seconda, Marco Olivetti ritiene "la Costituzione sequestrata da tribunali invadenti", mentre Davide Rondoni ribatte alle critiche di invasività rivolte al mondo cattolico."Se non della vita e della morte - scrive - di cos'altro può parlare la Chiesa?". All'argomento, il quotidiano dedica altre tre pagine all'interno, mettendo in evidenza la mozione presentata in Senato e l'appello di 25 neurologi alla Procura di Milano affinché blocchi l'effetto delle sentenze che autorizzano il distacco del sondino nasogastrico.MOVIMENTO PER LA VITA: ANCHE DA TORINO BOTTIGLIE ACQUA"In Italia non c'é la pena di morte neanche per i condannati per gravi reati e si vorrebbe, giocando con le parole e la giustizia, lasciar morire di sete un malato?". Se lo chiede il presidente del Movimento per la vita di Torino, Valter Boero, che oggi pomeriggio si recherà con una delegazione a Milano. "Anche noi - spiega - portiamo la nostra bottiglia d'acqua davanti al Duomo". Il Movimento per la vita di Torino intende così aderire all'appello di Giuliano Ferrara per la vita di Eluana Englaro, la trentasettenne di Lecco in stato vegetativo dal '92 per la quale la Corte d'Appello di Milano ha acconsentito allo stop dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale. "Non si può negare l'acqua a nessuno - sottolinea ancora Boero - figuriamoci ad un malato. La vita delle persone non è nella disponibilità di nessuno, neanche dei giudici. Ci piacerebbe incontrare e guardare negli occhi - conclude - le persone e le famiglie di queste persone che ci vogliono trascinare sulla via dell'eutanasia".
1 comentario:
Ognuno è padrone della propria vita, il resto è fanatismo religioso demenziale e pericoloso.
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