Io sono stato censurato e presto metterò online il mio intervento su Rai Uno. Per fortuna che qualcosa pare muoversi nel verso delle indagini.
CARACAS (18 maggio) - Una delegazione italiana è arrivata ieri in Venezuela per prendere parte alle indagini sull'incidente che il 4 gennaio 2008 fa costò la vita ad 8 connazionali. Morirono Stefano Fragione, 33 anni, e Fabiola Napoli, 32 anni, residenti a Roma, in viaggio di nozze; Paolo Durante, 41 anni, la moglie Bruna Guerrieri di 42 e delle due figlie Sofia ed Emma, rispettivamente di sei e otto anni, una serena famiglia di Ponzano Veneto; le bolognesi Rita Calanni e Annalisa Montanari.
Tutti viaggiavano a bordo di un piccolo aereo partito da Caracas alla volta delle isole Roques che segnalò un guasto ad entrambi motori e scomparve nelle acque del mar dei Caraibi. Da allora indagini a rilento e accuse alla autorità venezuelane di procedere con eccessiva lentezza nell'accertamento della verità e nelle operazioni per localizzare i corpi della vittime.
Il gruppo arrivato a Caracas è formato dall'ammiraglio Giovanni Vitaloni, dall'esperto di incidenti aerei Mario Pica e da alcuni parenti delle vittime dell'incidente.
In mattinata il gruppo è stato ricevuto dall'ambasciatore italiano a Caracas, Luigi Maccotta, e da Hugo Marino, rappresentante della Atm, la compagnia privata a cui sono state affidate le ricerche sottomarine del relitto.
La delegazione, accompagnata dalle autorità di recupero venezuelane (Sar), sorvolerà in elicottero la zona marittima in cui si sono perse le tracce del bimotore Let 410 della compagnia aerea locale Transaven, decollato la mattina dell'8 gennaio 2008 da Caracas e mai giunto all'aeroporto di Gran Roque, la maggiore delle isole dell'omonimo arcipelago. Domani, gli italiani si incontreranno anche con la procuratore generale Luisa Estela Morales, responsabile delle indagini sul tragico episodio che resta ancora oscuro su molti aspetti.
Infatti, nonostante le ricerche siano partite a poca distanza dalla richiesta d'aiuto lanciata dal velivolo e siano continuate per diversi giorni, le pessime condizioni meteo permisero di recuperare solamente il corpo del copilota a qualche giorno dall'incidente e nessuna parte del relitto e dei restanti passeggeri fu mai più avvistata.
CARACAS (18 maggio) - Una delegazione italiana è arrivata ieri in Venezuela per prendere parte alle indagini sull'incidente che il 4 gennaio 2008 fa costò la vita ad 8 connazionali. Morirono Stefano Fragione, 33 anni, e Fabiola Napoli, 32 anni, residenti a Roma, in viaggio di nozze; Paolo Durante, 41 anni, la moglie Bruna Guerrieri di 42 e delle due figlie Sofia ed Emma, rispettivamente di sei e otto anni, una serena famiglia di Ponzano Veneto; le bolognesi Rita Calanni e Annalisa Montanari.
Tutti viaggiavano a bordo di un piccolo aereo partito da Caracas alla volta delle isole Roques che segnalò un guasto ad entrambi motori e scomparve nelle acque del mar dei Caraibi. Da allora indagini a rilento e accuse alla autorità venezuelane di procedere con eccessiva lentezza nell'accertamento della verità e nelle operazioni per localizzare i corpi della vittime.
Il gruppo arrivato a Caracas è formato dall'ammiraglio Giovanni Vitaloni, dall'esperto di incidenti aerei Mario Pica e da alcuni parenti delle vittime dell'incidente.
In mattinata il gruppo è stato ricevuto dall'ambasciatore italiano a Caracas, Luigi Maccotta, e da Hugo Marino, rappresentante della Atm, la compagnia privata a cui sono state affidate le ricerche sottomarine del relitto.
La delegazione, accompagnata dalle autorità di recupero venezuelane (Sar), sorvolerà in elicottero la zona marittima in cui si sono perse le tracce del bimotore Let 410 della compagnia aerea locale Transaven, decollato la mattina dell'8 gennaio 2008 da Caracas e mai giunto all'aeroporto di Gran Roque, la maggiore delle isole dell'omonimo arcipelago. Domani, gli italiani si incontreranno anche con la procuratore generale Luisa Estela Morales, responsabile delle indagini sul tragico episodio che resta ancora oscuro su molti aspetti.
Infatti, nonostante le ricerche siano partite a poca distanza dalla richiesta d'aiuto lanciata dal velivolo e siano continuate per diversi giorni, le pessime condizioni meteo permisero di recuperare solamente il corpo del copilota a qualche giorno dall'incidente e nessuna parte del relitto e dei restanti passeggeri fu mai più avvistata.
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