Il fatto che sia (quasi) sempre il padre ad essere penalizzato dopo la separazione non è una novità. Malgrado sia stata approvata una legge in cui l’affidamento condiviso diventa la normalità, di fatto l’uomo viene ancora dipinto come il possibile ‘mostro’ della famiglia.
Molte donne continuano a denunciare, anche falsamente, atti di libidine dei padri nei confronti dei propri figli perchè è il sistema più comodo per allontanare la figura dell’ex compagno in maniera definitiva.
Se si parla delle vendette e dei reati commessi dagli uomini dopo la separazione perché non approfondire le false segnalazioni delle donne contro i padri?
Si continua a dire che la maggior parte degli uomini non chiede nemmeno l’affidamento dei figli dopo la separazione ma non si valuta il tabù del padre incapace che si perde nella notte dei tempi. La verità è che al nostro sistema conviene mettere il burka ai padri, in modo che siano solo nomi o figure allontanabili in qualsiasi momento.
Lottiamo per l’emancipazione femminile, per i diritti degli omosessuali e per l’abolizione della crudeltà della vivisezione sugli animali, insieme a queste sacrosante campagne di sensibilizzazione urge che si inserisca anche il diritto ad essere padre che, in conclusione, è anche il diritto dei figli ad avere entrambi i genitori. Se la violenza all’interno delle pareti domestiche è un problema culturale, lo è anche quello dei pregiudizi sul padre.
Che si puniscano severamente le donne che hanno scelto la via della falsa testimonianza in cui uomini sono vittime di accuse infamanti. Guarda caso, nella maggior parte dei casi, i veri mostri non sono stati denunciati dalle loro donne e sono stati spesso coperti dalle stesse. Dopo la separazione, improvvisamente, un numero abnorme di donne decide che l’uomo che ha sposato è un mostro che ha abusato sessualmente dei propri figli.
La Burani disse che bisognava far capire ai padri il valore della paternità, io aggiungerei che bisognerebbe farlo capire soprattutto a molte donne, ancora convinte che il padre sia il nulla.
Cosmo de La Fuente
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