Chavez: un disastro per il Venezuela. Festeggia e non si occupa delle emergenze del Paese. Tra poco festeggerà con la morte.
Carabobo è uno dei 25 stati che costituiscono la Repubblica federale del Venezuela ed in questo stato più che negli altri l’emergenza “acqua contaminata” sta raggiungendo livelli elevatissimi. L’acqua dei fiumi superebbe i massimi livelli di carica batterica tollerabile fino a divenire pericolosa per chi ne faccia uso. Per il Centro di Ricerca microbiologica presso l’università di Carabobo ingerire quest’acqua comporterebbe pericolosi danni al fegato e al sistema nervoso centrale.
Nello stato di Monagas il 4 febbraio si è consumato un vero e proprio disastro ecologico, lo scoppio di un oleodotto ha causato lo sversamento nel fiume Guarapiche di circa 60.000 barili di petrolio. L’enorme quantità di greggio che si è rovesciata nel fiume si è espansa fino a contaminare anche l’Atlantico. Le valvole di controllo non hanno funzionato, d’altro canto come lo si poteva pretendere dato che su di loro non veniva esercitato da molto alcun intervento di manutenzione.
L’intervento dei tecnici, inviati dal governo, ha tardato ad arrivare di ben 21 ore. Questo perché presso l’impianto non c’era nessuno, erano tutti a Caracas, 400 chilometri a sud-ovest dall’impianto, a festeggiare il ventennale di un fallito tentativo di colpo di stato ai danni di Chavez.
Capriles Radonski, candidato alle presidenziali che sfiderà Chavez, sottolinea come il governo non stia gestendo per niente bene la crisi idrica. Afferma come 4 milioni circa di cittadini venezuelani non abbiamo accesso immediato alle risorse idriche, contraddice così le dichiarazione del ministro Hitcher che assicurava come il sistema idrico coprisse un fabbisogno del 99% nelle aree urbane.
Le dichiarazioni di Capriles vanno a sommarsi ai tanti e anche troppi incidenti che si sono susseguiti in questi mesi. Il disastro del 4 febbraio ha lasciato la città di Maturin priva di risorse idriche. La città dovrà quindi essere rifornita utilizzando acqua proveniente da altri impianti. Fino ad allora scuole ed uffici scolastici ridurranno i loro orari di servizio per mancanza d’acqua.
La complessità della situazione ha spinto il governatore dello stato di Carabobo, Henrique Salas politico di schieramento opposto a quello del governo, a fare pressioni affinché il governo dichiari lo stato d’emergenza, non solo del suo stato ma di tutto il Midwest.
Il capo del governo Hugo Chávez, risponde e afferma come tutto ciò non sia nient’altro che una sporca guerra elettorale, il cui obbiettivo vuole essere quello di screditare l’operato del governo. Sottolinea come 1500 uomini siano al lavoro per ripulire il fiume Guarapiche e che nel giro di massimo 10 giorni la crisi sarà risolta e archiviata. Nel frattempo un tribunale ha accolto la richiesta del procuratore generale Luisa Ortega, che impone ai media di accompagnare a qualsiasi informazione in relazione all’inquinamento delle acque con accurate e fondate relazioni tecniche.
Il 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, Capriles tramite Twitter sottolinea come il Venezuela potrà parlare di progresso solo quando sarà in grado di offrire a tutti i cittadini acqua e servizi pubblici di qualità.
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