MONSUMMANO. Erano un po’ come l’allievo e il maestro. Lui, Alessio Sundas, inventore del marchio “Umbrella girls” e controverso protagonista del mondo della moda. L’altro, Dario Mora detto Lele, ex anfitrione dello spettacolo tv e per la Procura di Milano anche sensale di belle ragazze per le notti di piacere a uso e consumo dell’ex premier Silvio Berlusconi. Capita, però, che l’allievo non solo non superi il maestro, ma lo denunci ritenendosi danneggiato dal comportamento di chi considerava un modello da seguire.
La storia che verrà raccontata a febbraio davanti al giudice di pace di Monsummano non riguarda Berlusconi, né quanto siano state eleganti o piccanti le cene nelle sue residenze. È successo che Sundas, 41 anni, residenza a Montecatini, ma domicilio e nuova attività a La Spezia, abbia querelato Lele Mora sostenendo di essere stato minacciato dopo aver chiesto il pagamento di una fornitura di stivali per una campagna pubblicitaria con Elenoire Casalegno.
La Procura della Repubblica ha citato in giudizio Lele Mora, 57 anni, residenza a Lugano, domiciliato da quasi un anno nel carcere di San Vittore per la bancarotta da 8 milioni della Lm Management che gli è costata un patteggiamento a 4 anni e 4 mesi. Per una volta Sundas si trova nella condizione di parte offesa in un procedimento penale.
L’articolo che avete appena letto non è mio, ma è di Pietro Barchigiani ed è apparso su ‘Il Tirreno’ on line. Che dire? Mi pare che Lele Mora, con tutti i difetti che possa avere e tutti i reati che si sarebbe macchiato, la sua peggior sfortuna è stata quella di diventare amico di Silvio Berlusconi. Il peccato che non gli viene perdonato è proprio quello e anche questo Sundas non fa eccezione. Siamo all’inseguimento delle streghe.
Se avesse assassinato qualcuno forse sarebbe già uscito dal carcere, ma chi si mette contro il Papa o a favore di Berlusconi, deve essere annientato. Mi pare che questo sia la tendenza della gente.
Cosmo de La Fuente
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