Italo-venezuelani in Italia
fregati due volte. Dal Venezuela di Chávez all’Italia corrotta
Il presidente venezuelano Hugo
Chávez continua a combattere per la sua battaglia contro il cancro. A gennaio
era stato colpito da una grave infezione respiratoria, a seguito
dell'intervento di dicembre contro il tumore. Tutto il Paese in apprensione.
Starebbe combattendo per
sopravvivere, ma per molti è già morto e sepolto. Si sa come vanno queste cose
in America Latina. Siamo in attesa che il Venezuela ricominci a vivere ma, se è
vero che il Paese del dopo Chávez, ammesso che non ci sia Maduro, avrebbe
bisogno di almeno vent’anni per riprendersi, non abbiamo nemmeno più il tempo
di aspettare.
Che tristezza pensare che noi
italo venezuelani siamo rimasti fregati due volte. Siamo usciti dal paese dove
siamo nati e cresciuti, siamo arrivati in Italia, a volte, come nel mio caso,
portato qui dai genitori, e ci ritroviamo in una situazione simile a quella
venezuelana. Incertezze, mancanza di futuro, disoccupazione, corruzione, abusi
di potere, raccomandazioni e molto altro. Un destino comune. Nemmeno Chávez è
esente da colpe: arrivato inizialmente con nu golpe, lui ha eliminato ogni
possibilità di espressione. Ha perseguitato chi non stava con lui e chi ha
deciso di dire la verità, desenmascarando
la falsità di un dittatore, ha dovuto farlo da lontano, dall’Europa, da Miami.
Noi orfani di Patria e di
Origini che facciamo? Stiamo nell’inferno italiano o in quello venezuelano?
Abbiamo già mollato tutto una volta, ora ci toccherà farlo di nuovo. Se solo si
superasse il problema dell’insicurezza personale che esiste in Venezuela, dove
per un paio di scarpe possono anche ammazzarti.
overi, sarebbe proprio il caso
di ritornarci a vivere. Se non altro per il clima. Se non altro per poter
restare in pace con se stessi.
Cosmo de La Fuente
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