Dopo solo alcuni giorni dalla sua coniazione, il temine LINGUAPADRE fa già parte del vocabolario della lingua italiana. Mi piace riproporre qui l'articolo e intervista pubblicata da NewNotizie, che troverete, per intero, cliccando QUI.
La prima parte del pezzo scritto da Rocco Di Vincenzo, direttore editoriale del quotidiano è:
Si tratta di un’importante svolta sociolinguistica: da oggi, non si dirà più solamente ‘madrelingua’, laddove per ‘madrelingua’ si intende “Lingua della propria patria, appresa nei primi anni di vita”; nel vocabolario italiano entrerà presto anche il termine ‘linguapadre’. Il neologismo (legato a un concetto ben più ampio) è stato coniato da Carlos Cosmo Gullì (anche conosciuto come Cosmo de La Fuente, intellettuale eclettico e già autore di alcuni interessantissimi contributi per NewNotizie) in collaborazione con il Dipartimento di Didattica delle lingue moderne e dell’italiano per straniere ed in particolare con la Professoressa Carla Marello, professore ordinario di Didattica delle Lingue moderne presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Torino. Noi abbiamo avuto il piacere di poter intervistare l’autore dello studio: ecco a voi quanto emerso.
Il termine ‘Madrelingua’ ha sempre rappresentato una parola quasi discriminatoria (in una sorta di sessismo al contrario): a cosa si deve questo uso intensivo (nella maggior parte delle lingue, specialmente di origine latina) del termine ‘Madrelingua’ e alla discriminazione della versione ‘Paterna’? (Clicca e leggi tutto l'articolo).