In Venezuela, anche gli italiani, sono senza farmaci, alla
ricerca del cibo e circondati da bande delittuose senza coscienza, che possono
ammazzare anche per un paio di scarpe.
Quando provi a chiamare in Venezuela le interruzioni sulle linee telefoniche sono
frquenti, certo puoi provarci con Whatsapp ma è tutto più difficile.
Tutto è cominciato con Chávez quando, nel momento migliore
del Petrolio non ha programmato il futuro del Venezuela, con l’arrivo di
Maduro, poi, la situazione è andata via via deteriorandosi fino a portare il paese
più ricco dell’America latina alla miseria più assoluta.
Cibarsi dalla spazzatura, morire per denutrizione o per una
semplice appendicite è diventata la normalità, anche per molti italiani che
vivono in questo paese.
Il grido d’allarme non può non essere non ascoltato. L'iperinflazione galoppante raggiungerà, secondo il FMI, il 1.000.000%.
Persino accedere ai servizi consolari italiani è diventato
un caos e chi ha bisogno di una pratica, anche se urgente, va incontro a tempi
d’attesa indecenti.
Nell’immagine allegata all’articolo, si vede la fila d’italiani,
in attesa, per rinnovare il loro passaporto a Maracaibo. Questo succede un po' in tutte le città.
Come se non bastassero la
avversità, le code, la fame e quant’altro, gli italiani che hanno lavorato per
anni in Venezuela non percepiscono la pensione, lo denuncia anche il capogruppo
in commissione Esteri di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro in una nota che ha
intitolato “il regime venezuelano di Maduro non paga le pensioni che gli
italiani hanno maturato lavorando in Venezuela”.
La dittatura venezuelana, giorno per giorno, diventa sempre di più un problema
planetario, secondo gli Stati Uniti, anche terroristicamente parlando.
Il regime sottopone alla miseria
la popolazione ma si sa che conta con una parte di supposti "oppositori" i quali fingendosi tali collaborano in realtà con l'attuale governo di Maduro.
L’uscita dal dramma venezuelano appare imminente, ma il
punto definitivo di rottura si fa desiderare. Nel frattempo i "camminanti" migliaia e migliaia di persone fuggono dalla miseria che è diventata il primo motivo di morte nel paese.
Il Venezuela è stata la casa accogliente per molti e la comunità italiana è
stata una delle più importanti del paese, al link l’articolo “Italianiin Venezuela” con storia, dati e nomi degli italiani che hanno contribuito alla
crescita del paese che era considerato “la Svizzera dell’America Latina” e che
oggi, secondo ultimi dati FAO è il paese con il maggior numero di persone
affette da denutrizione.
Le associazioni italo-venezuelane in Italia, come la nostra, denunciano il grave disagio a cui vanno incontro i connazionali che in Venezuela, caduto nel baratro, non riescono nemmeno a rinnovare un passaporto e sono vittime di furbastri che per accelerare gli appuntamenti, chiedono fino a 500/600 euro. In un paese dove con uno stipendio minimo mensile compri soltanto due polli...se riesci a trovarli. Ci aspettiamo che l'Italia intervenga al più presto.
@cosmodelafuete –Carlos Gullì
[familiafutura.com]
Associazione italo-venezuelana FamiliaFutura
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