Ha raggiunto proporzioni “enormi” l’esodo di massa di
cittadini venezuelani verso i paesi confinanti, in cerca di
cibo e cure mediche. A riferirlo all’agenzia di stampa Dire è Jozef Merkx,
responsabile della sede di Bogotà dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati.
La diaspora venezuelana, secondo il Washington Times, è in
crescita; la maggior parte dei migranti venezuelani restano in America Latina,
dove i paesi stanno affrontando la situazione in modi diversi. L’esodo dal
Venezuela, durante l’attuale crisi economica, è sempre più simile al flusso di
siriani in Europa nel 2015.
I venezuelani sono disperati, nei casi più disperati sono
arrivati a lasciare i loro figli negli orfanotrofi, perché non possono
sostenerli. La fame è sempre più diffusa, così come la repressione politica del
regime di Maduro; questa situazione alimenta la migrazione di massa.
Il secondo e illegittimo mandato di Maduro, inizierà il 10 di
gennaio 2019 e il Venezuela non si aspetta nulla di buono e la fuga dei
Venezuelani sarà sempre più massiccia. Circa 3 milioni di venezuelani hanno
lasciato il paese, l’ONU prevede che per la fine del 2019 il numero arrivi a 5
milioni.
Nonostante la situazione del paese versi in condizioni
drammatiche, Maduro banalizza la fame e la povertà e, più volte in diretta
televisiva, ha detto “a chi non piace che se ne vada”.
Secondo l’Unhcr (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati) e l’Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni), ogni in
giorno in media 5.500 persone lasciano il Paese. Un esodo che viene considerato
il più massiccio spostamento di persone nella storia recente dell’America
Latina.
Secondo uno studio di Brookings Institution, pubblicato dal
giornale “La Nación” il numero dei profughi venezuelani potrebbe arrivare a una
cifra astronomica, addirittura di 8 milioni di disperati in fuga. Sebbene non
specifichi in quanto tempo si raggiungerebbe tale cifra, si tratterebbe di un
periodo non superiore ai 2/3 anni e dovrebbe ugualmente allarmare gli Stati
Uniti e tutta l’America Latina. Sarebbe
il maggior esodo del mondo degli ultimi anni, maggiore di quello siriano. Lo studio dell’economista
venezuelano-israeliano Dany Bahar, comprende i tre milioni di venezuelani che
hanno già lasciato il paese.
Lo studio si basa sul tasso di povertà che è
giunto all’87%, il collasso economico del paese, i pronostici del prezzo del
petrolio e l’invio di denaro dall’estero ai parenti che vivono in Venezuela.
Per quanti credano, ancora, che Nicolás Maduro sia un Presidente
eletto, va sottolineato che oltre ad aver instaurato, il 1° maggio 2017, di sua iniziativa una
Assemblea Costituente anticostituzionale, ha anticipato elezioni presidenziali fraudolente
realizzate nel mese di maggio 2018 . Analisti di tutto il mondo hanno visto
questo atto come la volontà di persistere al potere dove, contrariamente a
quanto predichi, il paese è privo di democrazia e di pace. Lo dimostrano le detenzioni arbitrarie. Sono almeno 278 i
prigionieri politici ancora detenuti, vittime di torture e in alcuni casi di
omicidi per mano della polizia del dittatore.
Le false elezioni di maggio non sono state riconosciute dagli
Stati Uniti, dall’Unione Europea e dalla maggior parte dei paesi sudamericani.
Carlos Csomo Gullì
@cosmodelafuente
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