Davvero vogliamo continuare a parlare di lotta al
narcotraffico e poi sostenere in narco-dittatori?
Non vorremmo far distinzione anche tra dittatori di destra e
narco-dittatori di sinistra?
La Bolivia e il Venezuela si sono trasformate in un narcos-stati nelle mani di Evo Morales. e di Maduro.
A seguito dell'uscita di Morales dalla Bolivia, la lotta si
consuma tra la rete del narcotraffico e la democrazia.
Come si fa a considerare
democratiche queste dittature? Il castro-chavismo vuole diffondersi in
tutta la Regione sudamericana, controllato da Cuba e coadiuvato dalle dittature
del Venezuela e del Nicaragua. Oggi la Bolivia potrebbe non appartenere
più a quest’alleanza dedita al crimine "istituzionale".
L’indagine del giornalista
Leonardo Coutinho sul trasporto della cocaina per mezzo di aerei militari
boliviani con destinazione al terminal presidenziale (del regime) del Venezuela
è solo una delle prove che dimostra che Evo è il capo della produzione di
cocaina per mezzo della quale il castro-chavismo si alimenta. Gli attori che
agiscono e aiutano la narco-rete sono Cuba, Venezuela e i membri della FARC. Tra i criminali c'è l'allare. Perdendo
la zona “libera” di produzione e trasporto gestito da Morales, perdono la parte
più importante degli affari legati alla cocaina. Affari in cui entrerebbe un
altro Paese fondamentale per i suoi cartelli, il Messico di López Obrador.
Non è un mistero che l’ex
dittatore della Bolivia, ora dal Messico, sostenuto dall’ambasciata di Cuba a
La Paz, favorisca azioni terroristiche ad opera di cubani, venezuelani e FARC,
il tutto con la complicità di Obrador e del suo governo, che se ne infischiano
delle norme e delle leggi legate all’asilo.
Ecco perché sussiste uno scontro tra narcotraffico e democrazia, il
tutto travestito ma mobilitazione popolare.
Il politologo Carlos Sanchez
Berzain sostiene che Cuba, Venezuela, Nicaragua, con il sostegno di Fernández e
Kirchner dall’Argentina, vogliono assicurarsi di non perdere il potere legato
al narcotraffico truccato da Politica e pretendono scongiurare il pericolo che
si restauri la lotta anti-narcos con la collaborazione della DEA. Si potrebbero
riaprire indagini sulle ricchezze legate al crimine e al riciclaggio di denaro. Queste nazioni,
in mano a dittatori allo stile mafiosi, non vogliono correre il rischio che questo avvenga.
Maduro ha parlato di “dollarizzazione”
in Venezuela, ma non è solo quello, in realtà l’economia del paese si basa
esclusivamente sul narcotraffico, ma anche sul riciclaggio e il traffico di
minerali. Gli effetti di quest’abbondanza, malgrado i prezzi astronomici
del Paese, è un chiaro segnale che ci si trovi su una bomba a tempo.
A fronte del rapporto di Craig
Faller, ammiraglio della Marina degli Stati Uniti, capo del Comando Sud, il
Venezuela continua ad essere un corridoio fondamentale della droga, uno dei
ponti principali del narcotraffico internazionale. Il traffico ha subito un incremento del 50% in
Venezuela, dove i cartelli godono del sostegno diretto di Maduro e dei suoi
collaboratori.
Faller dichiara: “Maduro favorisce
il narcotraffico che ha subito un incremento del 50% in entrata e in uscita dal
Venezuela”. Ha sottolineato che le autorità americane hanno più volte
denunciato i vincoli criminali grazie ai quali il chavismo si mantiene al
potere e che hanno trasformato il Venezuela, come sappiamo, in un narco Stato rifugio
di diversi gruppi terroristici.
A questo punto alcune domande sorgono spontanee.
Come fa quella parte di
opposizione venezuelana a pensare di dialogare con Maduro e accettare elezioni in dittatura?
Come fa l’Europa ma soprattutto l’Italia, come fa a mantenersi neutrale e parlare di dialogo se dal Venezuela passa e parte gran parte della droga che
giunge in Europa e in Italia?
La battaglia contro il
narcotraffico può essere ignorata quando per partito preso si difende una dittatura
che ha ridotto il paese ai minimi termini?
Perché alcuni esponenti della
politica italiana, nonché giornalisti e comunicatori “intellettuali”, sostengono che il Venezuela sia un modello da seguire?
Il Venezuela della gente che
soffre non è disposto a tacere. La povertà e la repressione causata dallo Stato
mafioso di Maduro non possono essere considerate un modello da seguire. Se ci
si impegna nella lotta al narcotraffico bisogna mettersi dalla parte giusta, quella delle libertà, della democrazia, lotta contro il crimine, che nulla hanno a che vedere con i colori politici.
[Carlos Gullì @cosmodelafuente]
per familiafutura.com
2 comentarios:
È una vera e propria mafia! Questa gente è stata ricevuta con grandi onori da Giorgio Mario Bergoglio! E non scrivo altro!
È una vera e propria mafia! Questa gente è stata ricevuta con grandi onori da Giorgio Mario Bergoglio! E non scrivo altro!
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