Il Tribunale Supremo di Giustizia venezuelano (quello legittimo e in esilio) sta investigando su presunti vincoli tra il "correismo" (Rafael Correa) e il partito politico spagnolo Podemos diretto da Pablo Iglesias, suo buon amico.
Il Venezuela avrebbe pagato 54 milioni di dollari attraverso Correa.
Il chavismo socialista è approdato in Spagna e in Europa grazie a Podemos. Il Panampost allerta che la CELAG (Centro Stategico Latinoamericano di Geopolitica, sarebbe stato il mezzo per accedere ai fondi che ora VOX dichiara essere la fonte del finanziamento di Podemos.
A seguito di un attento esame e la formazione di un gruppo criminale di capi di Stato, ministri, politici e imprenditori, che si avvalgono della piattaforma per la realizzazione di opere per legittimare capitali. Questi processi economici sarebbero stati possibili grazie alla compiacenza di vari Paesi, e la sentenza di condanna ha chiesto l'attivazione della Convenzione Internazionale della Delinquenza Organizzata, conosciuta come la "Convenzione di Palermo" all'interno delle Nazioni Unite.
Parte dei guadagni sarebbero stati utilizzati per creare organizzazioni politiche in Europa e in varie contrattazioni sarebbero stati coinvolti i fondatori di Podemos.
In possesso di coloro che dirigono l'indagine un'ampia documentazione presentata agli investigatori americani e al Senato spagnolo secondo riferisce il Panampost.
Podemos ha fatto pressioni al PSOE (Partito socialista spagnolo) perché non si parli del finanziamento illegale ricevuto e nemmeno dello scandalo dell'incontro con la n.2 del Chavismo Delcy Rodriguez, sanzionata dall'Unione Europea per terrorismo, crimini di Lesa Umanità e per complicità nella dittatura venezuelana, incontratasi segretamente in territorio spagnolo aeroportuale con José Luis Avalos (ministro dei trasporti del partito socialista spagnolo dell'attuale governo), infischiandosene del divieto di calpestare lo spazio Schengen impostole con la complicità del ministro spagnolo.
In tale occasione avrebbe consegnato "qualcosa" ad Avalos e possiamo immaginare cosa.
E' alla luce del sole che Podemos e Pablo Iglesias siano alleati di Maduro, ma il dubbio che il Movimento Cinque Stelle italiano il quale, sebbene oggi voglia prendere le distanze da Podemos onde evitare accostamenti dello stesso tipo, resta il miglior alleato della dittatura che imperversa nel Venezuela.
Non sono un mistero le visite di Di Maio e Di Battista ai vertici del regime criminale, come le dichiarazioni pro Maduro più volte espresse dai rappresentanti pentastellati e la loro similitudine grafica del manifesto con "Quinta República" del chavismo.
Il dubbio che anche Casaleggio e i grillini siano stati in qualche modo aiutati dal chavismo è più che legittimo, anche per la loro "amicizia" con Podemos.
Non solo i cinquestelle hanno sempre favorito, anche in Parlamento, la revolución chavista e sono stati accostati a Podemos, ma non hanno nascosto le loro simpatie per il regime venezuelano e neppure le loro visite.
Lo stesso dicasi del Sindaco di Napoli, De Magistris, che in varie occasioni ha manifestato il suo desiderio di costrituire un "Podemos italiano".
Per non parlare delle strette di mano a Maduro da parte di alcuni politici onorevoli e senatori italiani, per fortuna pochissimi.
Dubitare è quanto meno si possa fare e mantenere alta la guardia in Italia e monitorare anche l'Italia affinché non cada, silenziosamente, nel chavismo.
Un'indagine reale andrebbe effettuata, credo.
E' sempre interessante vedere il video di Di Battista (M5S) applaudento la revolución sudamericana. Click [via @cosmodelafuente facebook]
Fonte su alcune delle informazioni
Panampost
@cosmodelafuente
1 comentario:
Purtroppo è più che un sospettoe il pericolo è grande!
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