Imprenditore venezuelano accusato
di narcotraffico arrestato in un Bed&Breakfast in provincia di Frosinone.
Dal Venezuela la droga arriva in
tutto il mondo e l’Italia non fa eccezione.
Mentre il governo italiano non si
è ancora schierato contro la dittatura venezuelana, il narcotraffico di cui il
dittatore Maduro ne è il massimo rappresentante e sostenitore, galoppa a passo
di gigante.
Alcuni giorni fa Carlos Edoardo
Orense Azocar, venezuelano 66enne, è stato arrestato in un bed and breakfast di
Casalvieri (Frosinone). Si tratterebbe di un pericoloso narcotrafficante su cui
pende un mandato di arresto emesso dalla Corte distrettuale di New York. Azocar
è un potente imprenditore nel settore petrolifero e alimentare. In Italia non
sarebbe l’unico.
Ricercato per aver movimentato
ingenti quantitativi di cocaina tra i paesi americani, anche con l’aiuto di
milizie armate, grandi navi commerciali e persino con un sommergibile, accuse
che dovranno essere verificate nel suo Paese qualora venisse estradato e per
fatti risalenti prevalentemente al 2016 ed al 2017.
Non dimentichiamo che la cupola
di Maduro, in ogni caso, è accusata dagli Stati Uniti per essere a capo dei
lasciapassare del narcotraffico internazionale che, anche dal Venezuela, si
diffonde in tutto il mondo.
Nell’attesa del pronunciamento
del giudice il venezuelano, plausibilmente, potrebbe restare dietro le sbarre
non avendo un proprio domicilio. A questo si aggiunge che le sue condizioni di
salute non sono ottimali. Occorre che l’Italia si svegli se non vuol diventare il
porto sicuro della malavita venezuelana come accade nel Paese sudamericano,
regno della malavita e del narcotraffico chavista.
Ne parla anche il Messaggero
Cosmo de la Fuente (news)
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