agosto 09, 2021

Che quella del GARANTE delle persone private della libertà sia una carica politica è ridicolo!


         Ancora un esempio di meritocrazia negata in Italia, soprattutto se, partecipando alle selezioni, come dottore Mediatore Culturale, laureato, con esperienza ventennale nel campo dei Diritti Umani, non si prevede nemmeno un colloquio.  E’ successo due volte, la prima volta per la città di Alessandria e la secondo per la città di Cuneo.

            Accettano la candidatura, perché non possono farne a meno dal momento che hai tutti i requisiti, ma poi resti escluso senza una spiegazione e, tantomeno, una sorta di graduatoria che evidenzi la tanto citata trasparenza. Certo i dubbi nascono spontanei ma poi rifletti e ti rendi conto che sono infiniti i casi in cui i concorsi sono pubblici per salvare le apparenze ma sono ad personam, ma per questi ultimi almeno esiste una graduatoria.

Dopo un anno di mediazione culturale nelle carceri di Alessandria e più anni nel sociale,  capisci che -forse- non esiste la trasparenza e la meritocrazia in un Paese, come l’Italia, che si ritiene un paese del primo mondo. Tutto riporta alla gestione sudamericana del pubblico impiego in stile Maduro.

Oltre alle amicizie forse occorre avere la tessera politica giusta.

           Che quella del garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale sia una carica politica è veramente ridicolo! Sarebbe interessante sapere qual è la tessera giusta!

Poi si meravigliano dei giovani e non, che preferiscono emigrare.

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N.B. “Alla persona; solo per una data persona”; di cariche, titoli, privilegi, che vengono concessi alla persona ma non sono trasmissibili né per delega né ereditariamente.


C.G.

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