Accettano la candidatura, perché
non possono farne a meno dal momento che hai tutti i requisiti, ma poi resti
escluso senza una spiegazione e, tantomeno, una sorta di graduatoria che evidenzi la tanto citata trasparenza. Certo i
dubbi nascono spontanei ma poi rifletti e ti rendi conto che sono infiniti i
casi in cui i concorsi sono pubblici per salvare le apparenze ma sono ad
personam, ma per questi ultimi almeno esiste una graduatoria.
Dopo un anno di mediazione
culturale nelle carceri di Alessandria e più anni nel sociale, capisci che -forse- non esiste la trasparenza
e la meritocrazia in un Paese, come l’Italia, che si ritiene un paese del primo
mondo. Tutto riporta alla gestione sudamericana del pubblico impiego in stile Maduro.
Oltre alle amicizie forse occorre
avere la tessera politica giusta.
Che quella del garante delle
persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale sia una carica
politica è veramente ridicolo! Sarebbe interessante sapere qual è la tessera
giusta!
Poi si meravigliano dei giovani
e non, che preferiscono emigrare.
…….
N.B. “Alla persona; solo per una
data persona”; di cariche, titoli, privilegi, che vengono concessi alla persona
ma non sono trasmissibili né per delega né ereditariamente.
C.G.
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