POD CAST
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Si parla del Venezuela ma non si
fa parola della complicità dei paesi "democratici" che dietro alle
apparenze sfruttano economicamente le ricchezze del paese sudamericano schiavo
del narco-dittatore.
È più comodo ottenere qualcosa da chi è corrotto piuttosto che da uno che non lo è. Non si tratta solo di petrolio ma di molto altro poiché il Venezuela “offre” di più.
Gli ingenui pensano che da un
lato ci sia la dittatura del Venezuela appoggiata da forze maligne e dall’altra le
forze democratiche. Non c’è nulla di più sbagliato altrimenti Maduro non
sarebbe ancora al potere.
Chi sostiene la dittatura di Maduro sono quelle democrazie del mondo, almeno 40 transnazionali, che da anni sono socie del regime venezuelano.
Sono quelle nazioni che hanno accolto
gli ambasciatori di Juan Guaidó approvandone la sua legittimità, ma dietro le quinte si appropriano delle materie prime del Venezuela, garantendo a Maduro l'esistenza di forze armate che lo sostengono. Se escludiamo la Cina, l’Iran e la Russia, gli altri sono tutti paesi democratici: Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svezia,
Italia, anche gli Stati Uniti. Le parole degli Stati Uniti sono dure contro la
dittatura, eppure estendono periodicamente il permesso della Chevron per fare affari e commerciare con Maduro, permettendogli la ricchezza che finisce
sempre nelle mani del Chavismo? Sarà certamente la CHEVRON ad impossessarsi della PDVSA, su
questo non ci sono dubbi poiché la Repsol spagnola non ha potuto partecipare alla “gara”. A che
serve ricevere gli ambasciatori di Guaidó se in realtà continuano ad 'andare a letto' con Maduro? Si tratta di una farsa. Pensate che l’opposizione venezuelana non
ne sia al corrente? Ho i miei dubbi.
Sono molti ad averlo capito, tra
questi anche César Vidal, scrittore, storico e giornalista spagnolo.
Sono i governi nazionali che
dovrebbero ostacolarlo, non consentire i loschi affari sottobanco. Il Parlamento europeo non
invierà osservatori perché, ha dichiarato, perché le prossime elezioni sono una frode elettorale, ma allo
stesso tempo i paesi europei negoziano con il tiranno.
Non è solo il petrolio a far gola,
non dimentichiamo l'importanza del minerale COLTAN, che è nei nostri amati telefonini, è nei chip dei nostri computer. Non ne possiamo fare a
meno. Le maggiori ricchezze si trovano in Congo e Venezuela. Non dimentichiamo lo
spargimento di sangue in Congo per questo minerale così importante ( Agi: Che cos'è il coltan e perché in Congo può
costare la vita. Coltan è la contrazione di columbite-tantalite e il suo valore
dipende proprio dall’alto o meno tenore di tantalite. Quello che viene estratto
nella Repubblica democratica del Congo è ad alto tasso di tantalite, da qui il
suo valore e la necessità di avere, da parte delle industrie dell’informatica,
proprio il coltan congolese. La terra rara viene utilizzata per la
fabbricazione di telecamere, cellulari e molti altri apparecchi elettronici). Ma c'è qualcosa di nuovo, bisogna pensare che il Venezuela conserva nel suo sottosuolo cospicue
quantità di oro (le riserve stimate sono intorno alle 15 tonnellate), possiede
le più grandi scorte petrolifere del pianeta e negli ultimi anni ha scoperto di
avere giacimenti ricchissimi di coltan, un minerale destinato a diventare il
petrolio del futuro.
[The vision] Si pensava che i giacimenti di coltan si trovassero in
consistenti quantità solo in Congo, Ruanda e Burundi, ma nell’ottobre 2018 il
Venezuela ha inaugurato il più grande impianto di estrazione di coltan di tutto
il Sudamerica. Al momento dell’inaugurazione, Nicolas Maduro, ha dichiarato che
l’impianto avrebbe prodotto 7,8 milioni di dollari al giorno di introiti a
beneficio della nazione, rilanciando l’importanza del Paese bolivariano sullo
scacchiere energetico globale. Coltan, petrolio e oro: sono materie prime che
fanno gola e l’instabilità politica del Venezuela rende il Paese una preda
appetibile.
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Condanneranno, a parole, il
regime di Maduro, ma nel momento critico negozieranno, come hanno sempre fatto,
perché nessuno rinuncerà al coltan, fingeranno di non sapere di essersi
associati ad un narcotrafficante a capo del cartello di Los Soles.
Ma chi si occuperà, veramente, del
genocidio venezuelano? Tra primati del Venezuela vi è il maggior numero di
rifugiati nel mondo provenienti da un paese non in guerra. Ci saranno sempre le belle parole della ONU e
dei dei paesi del mondo, ma poi ci sarà la devastante realtà sulla pelle dei
venezuelani.
Bisogna fare qualcosa.
Cosmo de la Fuente
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