septiembre 27, 2021

Sulla pelle dei venezuelani, il COLTAN: la kryptonite delle Super Democrazie

 



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Si parla del Venezuela ma non si fa parola della complicità dei paesi "democratici" che dietro alle apparenze sfruttano economicamente le ricchezze del paese sudamericano schiavo del narco-dittatore.

È più comodo ottenere qualcosa da chi è corrotto piuttosto che da uno che non lo è. Non si tratta solo di petrolio ma di molto altro poiché il Venezuela “offre” di più.

Gli ingenui pensano che da un lato ci sia la dittatura del Venezuela appoggiata da forze maligne e dall’altra le forze democratiche. Non c’è nulla di più sbagliato altrimenti Maduro non sarebbe ancora al potere.

Chi sostiene la dittatura di Maduro sono quelle democrazie del mondo, almeno 40 transnazionali, che  da anni sono socie del regime venezuelano.

Sono quelle nazioni che hanno accolto gli ambasciatori di Juan Guaidó approvandone la sua legittimità, ma dietro le quinte si appropriano delle materie prime del Venezuela, garantendo a Maduro l'esistenza di forze armate che lo sostengono. Se escludiamo la Cina, l’Iran e la Russia, gli altri sono tutti  paesi democratici: Spagna, Gran Bretagna, Francia, Germania, Svezia, Italia, anche gli Stati Uniti. Le parole degli Stati Uniti sono dure contro la dittatura, eppure estendono periodicamente il permesso della Chevron per fare affari e commerciare con Maduro, permettendogli la ricchezza che finisce sempre nelle mani del Chavismo? Sarà certamente la  CHEVRON ad impossessarsi della PDVSA, su questo non ci sono dubbi poiché la Repsol spagnola  non ha potuto partecipare alla “gara”. A che serve ricevere gli ambasciatori di Guaidó se in realtà continuano ad 'andare a letto' con Maduro? Si tratta di una farsa. Pensate che l’opposizione venezuelana non ne sia al corrente? Ho i miei dubbi.

Sono molti ad averlo capito, tra questi anche César Vidal, scrittore, storico e giornalista spagnolo.

Sono i governi nazionali che dovrebbero ostacolarlo, non consentire i loschi affari sottobanco. Il Parlamento europeo non invierà osservatori perché, ha dichiarato, perché le prossime elezioni sono una frode elettorale, ma allo stesso tempo i paesi europei negoziano con il tiranno.

Non è solo il petrolio a far gola, non dimentichiamo l'importanza del minerale COLTAN, che è nei nostri amati telefonini, è nei chip dei nostri computer. Non ne possiamo fare a meno. Le maggiori ricchezze si trovano in Congo e Venezuela. Non dimentichiamo lo spargimento di sangue in Congo per questo minerale così importante ( Agi: Che cos'è il coltan e perché in Congo può costare la vita. Coltan è la contrazione di columbite-tantalite e il suo valore dipende proprio dall’alto o meno tenore di tantalite. Quello che viene estratto nella Repubblica democratica del Congo è ad alto tasso di tantalite, da qui il suo valore e la necessità di avere, da parte delle industrie dell’informatica, proprio il coltan congolese. La terra rara viene utilizzata per la fabbricazione di telecamere, cellulari e molti altri apparecchi elettronici). Ma c'è qualcosa di nuovo, bisogna pensare che il Venezuela conserva nel suo sottosuolo cospicue quantità di oro (le riserve stimate sono intorno alle 15 tonnellate), possiede le più grandi scorte petrolifere del pianeta e negli ultimi anni ha scoperto di avere giacimenti ricchissimi di coltan, un minerale destinato a diventare il petrolio del futuro.  

[The vision] Si pensava che i giacimenti di coltan si trovassero in consistenti quantità solo in Congo, Ruanda e Burundi, ma nell’ottobre 2018 il Venezuela ha inaugurato il più grande impianto di estrazione di coltan di tutto il Sudamerica. Al momento dell’inaugurazione, Nicolas Maduro, ha dichiarato che l’impianto avrebbe prodotto 7,8 milioni di dollari al giorno di introiti a beneficio della nazione, rilanciando l’importanza del Paese bolivariano sullo scacchiere energetico globale. Coltan, petrolio e oro: sono materie prime che fanno gola e l’instabilità politica del Venezuela rende il Paese una preda appetibile.

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Condanneranno, a parole, il regime di Maduro, ma nel momento critico negozieranno, come hanno sempre fatto, perché nessuno rinuncerà al coltan, fingeranno di non sapere di essersi associati ad un narcotrafficante a capo del cartello di Los Soles.

Ma chi si occuperà, veramente, del genocidio venezuelano? Tra primati del Venezuela vi è il maggior numero di rifugiati nel mondo provenienti da un paese non in guerra.  Ci saranno sempre le belle parole della ONU e dei dei paesi del mondo, ma poi ci sarà la devastante realtà sulla pelle dei venezuelani.

Bisogna fare qualcosa.


Cosmo de la Fuente

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