È proprio vero che viviamo in un
tempo in cui non si può parlare liberamente e una carta molto importante la
giocano i social, attraverso i quali non è permesso pubblicare notizie e
avvenimenti che lo Status Quo non
permette.
Nonostante che le mie pubblicazioni non incitino mai all’odio, anzi proprio il contrario, e tantomeno si occupino di pandemie e vaccini, neppure di religione, non siano messaggi di razzismo ma spesso direi d’inclusione, il mio account Facebook, seguito da 50.000 persone è stato bloccato.
Ripensando ai miei ultimi post
gli unici che possono aver dato fastidio sono:
-
Aver testimoniato con un video la manifestazione
dei cubani davanti al Vaticano, chiedendo al Papa che si ricordi di parlare –anche-
della violazione dei diritti umani dalla dittatura cubana e, ho aggiunto, di
quella venezuelana.
- Aver pubblicato articoli in cui si avanzano
sospetti di supposti finanziamenti al M5S da parte del regime venezuelano di
Nicolás Maduro.
In ogni caso qualcuno si è preso la briga di denunciare delle pubblicazioni basate sulla verità e sui fatti. La cosa non mi sconvolge e, finalmente dagli Stati Uniti, continuerò ad informare attraverso questa pagina, ma anche sul mio canale di Telegram al quale ci si può aggiungere cliccando sul link a fondo pagina e finché non saranno silenziati gli altri social, ovviamente anche su quelli.
Restiamo in contatto amici.
No riusciranno ad azzittire le
voci libere su cui tutti possiamo ancora contare. Lasciamo i compromessi au
quei giornalisti da strapazzo e informatori venduti, che parlano a comando ed
evitano di pubblicare la realtà.
Sempre con voi
Cosmo
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