Secondo Beatrice Luzzi la visita dei
genitori di Giuseppe Garibaldi avrebbe evidenziato attitudini maschiliste da
parte del padre e del figlio. Le dichiarazioni di Bea hanno suscitato la
disapprovazione di quasi tutti gli inquilini della casa più spiata d’Italia.
Effettivamente pare un po’
eccessivo che si parli di maschilismo senza conoscere a fondo un padre che
rivede suo figlio con il quale, dopo mesi in cui non ha avuto alcun contatto e
comunicazione. D’altra parte si potrebbe capire la situazione d’imbarazzo in
cui si è trovata Bea durante l’incontro con Garibaldi senior, soprattutto nel
momento in cui lui l’ha accusata di usare parole “piccanti” contro suo figlio.
A prescindere da quello che molti
considerano uno scivolone della Luzzi, ciò che in realtà si evidenzia nella
casa è la supremazia psicologica da parte delle inquiline e, spesso, la
sottomissione maschile. L’uomo sempre sorvegliato in quanto maschio. Non a caso
Massimiliano Varrese ha sentenziato che l’attrice è avvelenata da un odio
profondo verso gli uomini.
Colpisce la nuova presenza di
Monia, ex fidanzata di Massimiliano, la quale viene presentata come una donna
forte che da sola cresce i suoi figli, ancora bambini. Separatasi dal marito ha
portato con sé i suoi bambini e contando solo con la sua forza di donna. Il
primo pensiero è quello di considerarla un esempio di indipendenza e coraggio.
Ma bisognerebbe porsi delle domane: chi è il padre? Qual è la sua versione?
Siamo sicuri che non sia la solita storia in cui il padre viene privato dei
propri figli?
La migliore mossa degli autori
del Grande Fratello sarà quella di identificare il padre e sentire la sua
versione perché –anche- basta mostrare il padre come il lupo cattivo.
Gabriele Costa
infopress
#GrandeFratello
#PadriSeparati
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